“Fuori si stanno picchiando, perché secondo loro i diritti sarebbero questi, tappare la bocca a chi magari, e grazie a Dio, la pensa diversamente –sono le parola di Daniela Santanché in un’aula del Polo delle scienze sociali, dove era in programma una tavola rotonda sull’immigrazione – Noi ci siamo e non ci siamo fatti fermare da quello che sta accadendo fuori, non ci fermeremo e nessuno ci farà arretrare, parlo come governo italiano”.
Ma gli studenti non si stavano picchiando (fra di loro come sembra) per tappare la bocca ad altri, ma per protestare contro questo governo e soprattutto contro il decreto legislativo della Gelmini che distrugge l'università.
Almeno sei studenti sono rimasti feriti dagli scontri contro la polizia che, come abbiamo tutti potuto vedere dalle immagini era in tenuta antisomossa. Genova ci aveva già insegnato che tracciare una linea rossa non serve, vietare agli studenti di entrare è stato come dichiarare un'ennesima provocazione.
Noi siamo solidali con gli studenti del polo di Novoli, che avevano come arma soltanto le parole, così nessuno può giustificare la violenza delle forze dell'ordine.
Anche questa volta l'elegante Santanché avrà mostrato il dito ingioiellato agli studenti?
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stamani alla radio sento dire che è stato elogiato il comportamento delle forze dell'ORDINE nel fatto di novoli...
RispondiEliminaalzo il volume e dico: magari ho sentito male...
e invece è proprio così,l'ennesimo passo in dietro nella gestione dell'ordine pubblico, per non parlare poi delle cavolate dette dalla più che elegantissima direi tiratissima santanchè...
io sto con i ragazzi, e sono contento che anche voi siete solidali con loro.
Io personalmente non voglio uno stato di polizia.
Spero che come ha detto la camusso se non sbaglio, gli studenti e i lavoratori facciano cadere questo governo.