martedì 9 novembre 2010

Rispetto e civiltà: le nostre tre richieste per l'amministrazione comunale

Negli ultimi anni i tagli del quarto governo B. e la crisi politica nazionale hanno occupato tutto lo spazio politico e mediatico. A livello nazionale le forze di sinistra hanno, volenti o nolenti, giocato di rimessa smarrendo così la forza di portare in parlamento e nella società le proprie idee portanti. Uno dei temi caduti nel dimenticatoio è l’estensione dei diritti di cittadinanza secondo il principio di laicità. A tale proposito si ricorderà l’ampio dibattito che la questione delle unioni civili e del testamento biologico hanno suscitato durante l’ultimo governo Prodi.
Non speriamo certo che questo articolo possa arrestare la compravendita quotidiana di parlamentari da parte di B. o, tanto meno, la dissennata proliferazione di conventicole nel centro-sinistra nazionale, più semplicemente ambiamo a che questi temi entrino a pieno titolo nell’agenda politica locale.
Nello specifico ci riferiamo a tre provvedimenti che comportano un piccolo sforzo da parte del Consiglio Comunale ma che potrebbero avere importanti ricadute nella vita quotidiano di molti di noi.
Il primo riguarda l’istituzione di un registro delle unioni civili. Si tratta cioè di riconoscere piena dignità e pubblico rispetto alle coppie “di fatto” e di permettere loro l’accesso ai benefici amministrativi spettanti alle famiglie “di diritto”.
Il secondo provvedimento di cui vorremmo la maggioranza del Comune di San Casciano, di cui facciamo parte, si facesse promotrice è la creazione di un registro per i “testamenti biologici”, ovvero documenti in cui una persona manifesta in anticipo i trattamenti medici cui essere (o non essere) sottoposta in caso di malattie o traumatismi cerebrali che determinino una perdita di coscienza irreversibile.
Il terzo, ci premerebbe che l’amministrazione comunale attrezzasse uno spazio laico in cui celebrare i funerali dei propri cari nel rispetto della sensibilità del defunto.
Il registro delle unioni civili, il registro di raccolta dei testamenti biologici e la sala attrezzata per funerali laici sono provvedimenti che pur ampliando le libertà degli uni non minacciano quelle degli altri. La loro istituzione sarebbe, pertanto, una scelta di civiltà e di rispetto.
In un periodo come questo in cui la politica imbarbarisce più di quanto riesce ad incivilire, un segnale virtuoso lanciato dalla nostra politica locale potrebbe rappresentare un ottimistico passo verso la riconquista dello spazio politico.

5 commenti:

  1. Mi trovate pienamente daccordo su questi tre punti, che reputo necessari e urgenti.
    Speriamo che vengano discussi al più presto in consiglio!!!

    Ciao a tutti riccardo

    RispondiElimina
  2. Questa si che è una scelta di parte! Ecco la sinistra che vorrei!!!.. E sono contenta che sia proprio qui a San casciano!!

    RispondiElimina
  3. Una scelta di parte ma non contro qualcuno. La libertà di decidere è un diritto che non lede la, libertà altrui, anzi la esalta
    roberto cavallini

    RispondiElimina
  4. Davvero degna di lode l’iniziativa della Sinistra per San Casciano. I tre temi proposti toccano la mia sensibilita’ e trovano il mio appoggio. Mi chiedo perche’ sia ancora cosi’ difficile trovare un accordo su questi temi a livello nazionale. In ogni caso, sarebbe davvero encomiabile se un piccolo comune, come San Casciano, scegliesse di sostenere le tre proposte. Cosi facendo, mostrerebbe ai ‘grandi’, il coraggio di rappresentare e tutelare tutti I suoi cittadini. E uso la parola ‘coraggio’ malvolentieri: perche’ la tutela di tutti I cittadini, senza distinzione di sorta, e’ un dovere di ogni rappresentante dello Stato. Una simile scelta potrebbe ispirare simili iniziative da parte di altri comuni e cosi via, come piccolo onde che sommandosi creano un gran maremoto.

    Cari amici, nell’attesa di potervi presto rivedere, vi lascio una storiella che mi aiuta a non perdere mai la motivazione nell’immaginare e dare il mio quotidiano, seppure infinitesimale, contributo affinche tutti possano vivere in un paese migliore:

    “Un giorno cupo e piovoso un cavaliere scorse un piccolo passero che stava in mezzo alla strada, sdraiato sul dorso. “Che fai, con i piedini in aria?” – chiese il cavaliere. “Ho sentito dire che oggi crollerà la volta del cielo” – rispose l’uccellino. Il cavaliere rise: “Suppongo che pensi di reggere la volta del cielo con le tue gambette”. “Ognuno fa quel che può” – rispose il piccolo passero.

    Valentina

    RispondiElimina
  5. Anche noi facciamo quello che possiamo, anche se, fose, le gambette del piccolo passero sono più forti delle nostre. Perché più foprti? perchè hanno la forza della passione e dell'incoscenza

    RispondiElimina